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Sindacati: 'in Poste no a ricavi tagliando costo del lavoro'
'Collocamento quota, Mef ci convochi. Mobilitazione da aprile'
Dai sindacati "dubbi occupazionali" per Poste, legati al percorso di collocamento di parte della quota pubblica di controllo, ma anche dopo la presentazione del piano industriale 2024-2028. "Da quanto leggiamo dal piano d'impresa presentato, emerge già chiara la previsione di un taglio occupazionale che, come abbiamo denunciato più volte in questi mesi, rischia di tradursi in un automatismo già visto nel passato, ossia di fatto i ricavi saranno in linea con l'abbattimento del costo del lavoro. Questa cosa per noi è e resta inaccettabile", scrivono con una nota congiunta Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uilposte-Uil, Confsal-Com, Failp-Cisal, Fnc-Uglcomunicazioni "Discuteremo di politiche attive con l'azienda solo quando ci saranno chiari i passaggi occupazionali, quando avremo contezza che si porrà un correttivo al lavoro povero ormai sempre più presente" I sindacarti ricordano di aver chiesto un incontro al Mef: "Siamo ancora in attesa di una convocazione; ci piacerebbe poter esporre anche le nostre ragioni di contrarietà a questa svendita di azioni". E l'impegno "in questi giorni anche con il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dipendenti postali" sottolineando che nel riconoscimento economico l'azienda non può non tener conto di "ottimi risultati di bilancio". E concludono: "Tanti sono i motivi per chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori una massiccia mobilitazione che partirà dai primi giorni di aprile e si svilupperà di pari passo con l'evolversi della situazione. Nel frattempo, auspichiamo ancora una volta che il governo ci riceva al più presto".
A.Zimmermann--CPN