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Soumahoro, crisi Euronics? No, voglia massimizzare profitti
Il governo si faccia carico. Solo nel Lazio 600 a rischio
"La vicenda dei licenziamenti in corso da parte delle società del settore dell'elettronica di consumo e licenziatarie del marchio Euronics Italia Nova Casale, Nova Spa e Kus purtroppo non sembra scalfire l'interesse del governo": lo dichiara Aboubakar Soumahoro, deputato e membro della Commissione Lavoro. "Eppure - continua Soumahoro - solo la Nova Spa lo scorso 8 luglio ha avviato una procedura di licenziamento per ben 243 persone. Ho più volte sollecitato la ministra del lavoro Marina Calderone a prendere una posizione netta a tutela delle persone impiegate, e oggi, per la seconda volta, ho depositato un'interrogazione parlamentare, per costringere il governo, almeno formalmente, a farsi carico della vicenda. Ricordo che nella sola regione Lazio a rischiare il posto di lavoro, secondo quanto riportano i sindacati, sono circa 600 impiegati. Un numero difronte al quale la ministra Calderone non può davvero voltarsi dall'altra parte. Ed è anche utile riordare che ancora la Nova Spa ha usufruito per molto tempo di ammortizzatori sociali, beneficiando di conseguenza di tutti i possibili sgravi fiscali, a danno della retribuzione e della contribuzione dei dipendenti. La stessa negli anni ha creato e gestito società satellite, tra cui la Nova Casale srl, decidendo di applicare ai lavoratori un ccnl con minori tutele e retribuzioni inferiori rispetto a quelli sottoscritti con sindacati maggiormente rappresentativi; e mentre da un lato investiva nel mercato immobiliare, dall'altro non ha mai voluto fornire un piano industriale trasparente. Parliamo tra l'altro di un settore, quello dell'elettronica, che non è in crisi, ma anzi trae profitti stabili, in alcuni casi anche in crescita. L'azienda allora non invochi la crisi economica, dica invece con chiarezza che siamo di fronte ad un tentativo di massimizzare ulteriormente i profitti contenendo i costi del lavoro. Il governo convochi subito un tavolo di confronto con la partecipazione delle aziende coinvolte e delle organizzazioni sindacali tutte, senza alcuna esclusione. Dobbiamo capire quale piano occupazionale le aziende in questione intendono mettere in campo per garantire la continuità lavorativa", conclude il parlamentare.
P.Schmidt--CPN