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Zoppas, 'dazi non è questione italiana ma europea'
Tajani e Meloni autorevoli, anche se controparte pare arroccata
Sui dazi americani "ci sono negoziazioni in corso, tenute a livello europeo con l'amministrazione, perché è una questione non italiana ma europea. Noi abbiamo due figure importanti e autorevoli, come il ministro Antonio Tajani, e primo ministro, Giorgia Meloni, che ha buoni rapporti con l'amministrazione Usa. Certo è che il risultato non dipende solo da noi, dipende anche dalla controparte che sembra ad oggi abbastanza arroccata sulle sue posizioni". Così il presidente dell'agenzia Ice, Matteo Zoppas, legge il momento di incertezza dei mercati, italiano ed europeo, in attesa dell'entrata in vigore dei dazi americani. "Va detto - ha aggiunto - che c'è un comportamento di attendismo da parte delle imprese, per capire cosa succederà, ciò naturalmente rallentato leggermente i mercati. Già alla prima notizia di incremento dei dai Usa c'è stato chi, si dice in gergo, ha 'overstockato', creando più stock di quanto fosse necessari. L'1 e il 2 aprile saranno date importanti, perché si capirà cosa Europa e America dovrebbero in teoria fare". Zoppas avverte che gli effetti che possono avere i dazi "sono molteplici, dipende poi dalla settore in cui verranno posti, dall'entità e dalla modalità. Si può andare da una situazione più ottimistica, in cui possono incidere relativamente; ma abbiamo uno storico di quando sugli spirits in America erano stati posti dazi del 25%, e il mercato in quel caso si ridusse del 40%. Da questa esperienza poi si puòà estrapolare che, se la ragione è quella di ottenere più fiscalità, alla fine se ne è ottenuta molta di meno. E' una considerazione che credo la nostra controparte possa fare".
Y.Jeong--CPN