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A 30 anni dalla morte, Lucca ricorda Gugliemo Petroni
Da fine gennaio mostra sull'artista e scrittore Premio Strega
Apre sabato 25 gennaio 2025 e chiude il 16 marzo la mostra 'Guglielmo Petroni - Il segno e la parola', ideata a 30 anni dalla morte e dedicata allo scrittore, poeta e pittore lucchese, collaboratore delle principali riviste culturali del secondo Novecento italiano, che è una nuova tappa di quell'approfondimento e riscoperta di personalità del territorio lucchese che la Fondazione Banca del Monte di Lucca e la Fondazione Lucca Sviluppo portano avanti da alcuni anni. La mostra ha il patrocinio del Comune di Lucca e del Cric-Coordinamento Riviste Italiane di Cultura. Guglielmo Petroni (1911-1993) nasce a Lucca e dopo le elementari lascia gli studi per lavorare nella povera bottega paterna. Importante sarà allora l'incontro con l'ambiente artistico lucchese specie quello con Giuseppe Ardinghi, col quale apre un studio di pittura, che verrà distrutto da un incendio, mentre sue poesie vengono pubblicate e vince l'importante premio Cabala. Nei caffè letterari della città consolida l'amicizia con Mario Tobino e Arrigo Benedetti e, alle Giubbe Rosse di Firenze, nasce quella con Montale, Gadda, Soffici, Palazzeschi, Pea, Vittorini e molti altri. Chiamato a Roma nel 1939 da Malaparte, che gli affida la conduzione di 'Prospettive', entra nella Resistenza e, catturato, finisce nel carcere delle SS di via Tasso a Roma, dove verrà torturato e condannato a morte, salvato in extremis dall'arrivo degli Alleati. Racconta poi la sua esperienza di prigionia e l'angosciante ritorno a Lucca dopo riottenuta la libertà nel suo libro più importante, 'Il mondo è una prigione', che diventa il suo regalo di nozze per Puci (Carlaluisa De Vecchi), sposata nel 1945. Nel dopoguerra continua l'attività letteraria lavorando alla 'Fiera letteraria' e con Silone alla Associazione per la Libertà della Cultura. Entra alla Rai ed è tra i fondatori del Terzo programma. Tra i suoi altri romanzi, 'La morte del fiume' (Premio Strega 1974) e 'Il nome delle parole' (Premio Selezione Campiello 1984). L'esposizione, curata da Alessandra Trabucchi con l'aiuto di Giovanni Ricci, vuole documentare la rete delle relazioni dello scrittore con il mondo artistico e intellettuale italiano, specie nel secondo dopoguerra, approfondendo un aspetto meno conosciuto di Petroni, quello di pittore e critico d'arte attraverso sezioni della mostra sulla biografia di Petroni, gli anni lucchesi, l'impegno letterario, la passione per l'arte, la Resistenza, gli amici artisti e scrittori. Verranno esposte riviste, documenti inediti, foto accanto a una quarantina di opere d'arte, olii, disegni, grafica. Tra queste, per la prima volta riuniti e esposti, alcune dei notevoli quadri dipinti da Petroni in giovinezza e negli anni successivi. Tra i nomi degli artisti presenti con loro opere appartenute allo scrittore, quelle dei suoi amici, tra i quali Mino Maccari, Renato Guttuso, Giacomo Manzu, Alberto Savinio, Ottone Rosai, Emilio Greco, Franco Gentilini e anche un raro disegno parigino di Eugenio Montale. Accanto alla mostra saranno alcune iniziative d'approfondimento, da anche incontri con studiosi e testimoni su petroni e i temi proposti, a un bando per le scuole superiori (i premi sono: 300, 200, 100 euro per il I, II e III classificato) per diffondere tra i giovani la conoscenza della figura dell'artista e intellettuale lucchese. I partecipanti dovranno sviluppare un tema, scelto tra due sezioni: scrittura e multimediale/grafica. La Fondazione Banca del Monte fornirà così alle scuole e ai singoli studenti libri di Petroni su cui lavorare, materiali e riferimenti bibliografici. Il catalogo (Ed. Pacini Fazzi), con testi di Alessandra Trabucchi, Giovanni Ricci, Giuseppe Appella, Paolo Petroni, Valdo Spini, approfondisce alcuni temi petroniani, le relazioni con l'ambiente artistico italiano, inoltre presenta una corposa nuova bibliografia degli Scritti vari di Guglielmo Petroni.
T.Morelli--CPN