
-
Casa Bianca, auto e acciaio non soggetti a dazi reciproci
-
Von der Leyen risponderà domani alle 5 di mattina sui dazi
-
L'oro sfiora un nuovo record, +1% dopo i dazi di Trump
-
Popolari Ue, 'Trump ci attacca per paura, l'Ue è unita'
-
Delegazione Ue-Usa al Pe, 'fermezza, colpire Big Tech'
-
Trump, nostri dazi sono metà degli altri, alla Cina il 34%
-
Dollaro e titoli di Stato Usa in calo dopo Trump
-
Trump, dazi del 20% sull'Unione europea
-
Trump, dazi al 25% su auto straniere dal 3 aprile
-
Musumeci, diamo voce all'economia del mare che non ha voce
-
Blue Economy Magazine, la rivista dell'economia del mare
-
Dall'azionista di Amplifon lista Cda,entra terza generazione
-
Intesa Vard (Fincantieri) con la statale brasiliana Emgepron
-
Borsa: Milano fiacca con l'Europa in attesa dei dazi Usa
-
Azienda premia con 50 euro chi non sciopera, Uilm, vergogna
-
Tesla +4,5% a Wall Street, rumors su uscita Musk dal governo
-
Tronchetti, 'fiduciosi su accordo con il socio cinese'
-
Ok per l'aula a riforma Corte Conti, protestano i magistrati
-
Stellantis riunisce a Torino 450 fornitori, 'uniamo le forze'
-
Politecnico Milano, accelerare diffusione delle pompe di calore
-
Enel Brasile forma gli ex militari per nuove professioni
-
Agici, l'efficienza energetica vale 16 miliardi miliardi l'anno
-
A marzo la bolletta del gas in calo del 9,9%
-
Il petrolio è in calo a New York a 70,78 dollari
-
Festival Economia di Trento compie 20 anni, Europa al bivio
-
Borsa: Milano dimezza calo (-0,5%), bene Campari, giù Recordati
-
Bernini, Università non smettano di competere per fondi europei
-
Generali Italia, nel 2024 raccolta premi record a 32,1 miliardi
-
Simest e Sace a sostegno di 7 nuovi impianti solari in Cile
-
Calo alunni e smart working, meno pasti serviti nelle mense
-
Stazione zoologica Dohrn lancia podcast su biodiversità marina
-
Confindustria taglia stima Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%
-
Borsa: Milano amplia calo (-1%), bene Saipem, pesa Recordati
-
Borsa: Milano apre in calo, -0,34%
-
L'euro è stabile nel giorno dei dazi a 1,0791 dollari
-
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre in rialzo a 110,6 punti
-
Oro ancora sui massimi nel giorno dei dazi, spot a 3.120 dollari
-
Il petrolio è poco mosso, Brent a 74,4 dollari al barile
-
Dalla Consob sì a ops di Unicredit su Bpm , al via il 28 aprile
-
Borsa: Tokyo, apertura in leggero aumento (+0,29%)
-
Il petrolio chiude in calo a New York a 71,20 dollari
-
Meta non salda conti col Fisco su '877 milioni di evasione'
-
Nuova neuroprotesi dà voce in tempo reale a persone paralizzate
-
AdriaTronics: sindacati, advisor cercherà acquirente
-
Borsa: Milano recupera con l'Europa, bene Unipol e Tim
-
Dalla Mongolia un nuovo dinosauro con gli artigli da bradipo
-
Lo spread tra Btp e Bund chiude in calo a 110 punti base
-
Borsa: l'Europa conclude in generale aumento, Francoforte +1,6%
-
Più facile distinguere buchi neri e stelle di neutroni con l'IA
-
Borsa: Milano (+0,8%) tiene con l'Europa dopo i dati Usa

La migrazione dei pianeti giganti raccontata dai meteoriti
Avvenuta quando il Sistema solare aveva 60-100 milioni di anni
I pianeti giganti del Sistema Solare (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sono migrati nelle loro attuali orbite tra 60 e 100 milioni di anni dopo la nascita del nostro sistema planetario, nello stesso periodo in cui si è formata la Luna: lo dimostra la composizione chimica di rari meteoriti che derivano dall'antica famiglia di asteroidi Athor. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Science dal gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'astronomo italiano Alessandro Morbidelli, che lavora presso l'Osservatorio della Costa Azzurra a Nizza. I pianeti giganti si sono formati più vicini al Sole di quanto lo siano ora e sono migrati nella loro attuale configurazione durante un periodo di instabilità orbitale. Studi precedenti hanno suggerito che questo periodo si sarebbe verificato al massimo entro i primi 100 milioni di anni del Sistema Solare. Per definire meglio la tempistica della migrazione, i ricercatori hanno esaminato la famiglia di asteroidi Athor, generati circa 3 miliardi di anni fa dalla rottura di un antico asteroide progenitore. La loro composizione chimica, studiata grazie ai telescopi, è risultata in linea con quella di rari meteoriti trovati sulla Terra, le cosiddette condriti di tipo E. Questa corrispondenza ha suggerito che attraverso l'analisi degli isotopi presenti nei meteoriti sarebbe stato possibile ricostruire la storia dell'asteroide progenitore. I ricercatori dell'Università di Heidelberg nel 2022 avevano già stabilito che il progenitore di Athor si era cristallizzato 2 milioni di anni dopo la formazione del Sole ed era rimasto indisturbato per almeno 60 milioni di anni, quando poi sarebbero iniziate le turbolenze che hanno determinato violente collisioni, fratture e spostamenti orbitali. Questo limite dei 60 milioni di anni ha catturato l'attenzione di Morbidelli, che vent'anni fa aveva già lavorato su alcuni modelli della migrazione dei pianeti giganti. "Molto probabilmente, i pianeti giganti sono diventati instabili in quel momento", afferma l'astronomo. E infatti, quando Morbidelli e i suoi collaboratori hanno elaborato cinque diversi modelli per l'evoluzione del Sistema Solare nel nuovo studio, "i numeri corrispondevano quasi per miracolo". I risultati sembrano in linea con altri studi precedenti, ma non sono ancora sufficienti per considerare chiusa la questione: un'altra ricerca dalla Johns Hopkins University, condivisa su arXiv e sottoposta a revisione dalla rivista Nature Astronomy, suggerisce che l'instabilità orbitale potrebbe essere iniziata anche prima, appena 11 milioni di anni dopo la formazione del Sistema solare.
M.Mendoza--CPN